Dal 7 al 10 luglio 2025 si è svolta ad Abidjan, in Costa d’Avorio, l’edizione 2025 del NEST Partners Meeting, un evento organizzato da Chiesi Foundation per riunire operatori sanitari, istituzioni mondiali e organizzazioni partner impegnati nel rafforzamento e nell’implementazione del modello NEST – Neonatal Essentials for Survival and Thriving.

Tra i partecipanti all’incontro vi erano KOL, stakeholders e delegazioni provenienti da diverse aree dell’Africa francofona sub-Sahariana e, in particolare, i rappresentanti degli ospedali africani partner del Modello NEST, tra cui: l’Hôpital Saint Jean de Dieu de Tanguiéta e il CHU-MEL dal Benin, l’Hôpital Saint Camille de Ouagadougou dal Burkina Faso, l’Hôpital de Ngozi dal Burundi, il CHR d’Abobo dalla Costa d’Avorio e l’Hôpital d’Enfants Yendube dal Togo. Di particolare rilievo è stata anche la presenza della Prof. Solange Ouedraogo, consulente del modello NEST in Burkina Faso e membro del Technical Advisory Group NEST, e del Prof. Oura-Bagna Tchagbele, consulente del modello NEST in Togo.

Arrivato alla sua terza edizione, dopo gli appuntamenti del 2023 in Burundi e del 2024 in Benin, l’incontro ha rappresentato un momento di riflessione, apprendimento e pianificazione congiunta, volto a rafforzare la qualità e l’accessibilità dell’assistenza neonatale nei contesti a risorse limitate. Un proposito in linea con agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, in particolare l’SDG 3.2, focalizzato sulla riduzione della mortalità neonatale, e l’SDG 17 finalizzato alla costruzione di partnership efficaci.

 

Formazione pratica e sviluppo delle competenze cliniche

Uno dei pilastri di questa edizione è stato il rafforzamento delle competenze cliniche dei partecipanti attraverso workshop pratici, simulazioni e casi studio. Un esempio concreto è arrivato dalla testimonianza di Anna Cavestro, rappresentante di Medici con l’Africa – CUAMM in Costa d’Avorio, e Betti N’Gom, pediatra presso il Centre Hospitalier Régional d’Abobo, che hanno illustrato i recenti sviluppi nel contesto ivoriano, tra cui l’attivazione di una nuova neonatologia presso il CHR di Abobo e di un programma formativo realizzato in collaborazione con la Società Italiana di Neonatologia (SIN), e il Programme National de Santé de la Mère et de l’Enfant (PNSME), con il coinvolgimento di tre neonatologi italiani.

Proprio da questa prima esperienza congiunta è nato l’atelier di rianimazione neonatale, presentato durante il NEST Partners Meeting da neonatologi esperti, tra cui il Dott. Paolo Villani, membro della Società Italiana di Neonatologia. Si tratta di una versione ridotta del training implementato al CHR d‘Abobo, che ha offerto ai partecipanti un’esperienza immersiva e concreta, con simulazioni di scenari clinici realistici pensati per rafforzare le competenze operative degli operatori sanitari nei contesti a risorse limitate.

Un’altra sessione chiave, condotta dai Technical Advisor della Fondazione, Ousmane Ndiaye e Federico Bianco, ha guidato i partecipanti nell’analisi di casi clinici complessi, evidenziando le sfide che possono emergere sul campo – dalla diagnosi prenatale al follow-up. In particolare, l’intervento di Federico Bianco sul Patient Journey, ovvero il percorso di cura di una madre a rischio di parto prematuro, ha offerto una prospettiva sistemica sull’urgenza di un’azione tempestiva e integrata, sottolineando come ogni passaggio — dalla prevenzione alla presa in carico — possa fare la differenza nella salvaguardia della salute di madri e neonati.

 

Family-centered care

Un altro tema centrale emerso dal meeting è stato il valore dell’assistenza sanitaria incentrata sulla famiglia. La visita all’centro di riferimento nazionale per la Kangaroo Care (KC) presso il Centre Hospitalier Universitaire de Treichville ha permesso ai partecipanti di assistere in prima persona alle attività quotidiane degli operatori di questo reparto e di comprendere a fondo l’importanza della KC, un metodo sostenibile, a basso costo e ad alto impatto, incentrato sul contatto pelle a pelle e finalizzato a ridurre la mortalità dei neonati prematuri, malati o a basso peso alla nascita.

Nel corso della visita e della tavola rotonda dedicata, i partecipanti hanno approfondito il potenziale di questa pratica nel rafforzare il legame tra genitori e neonati, migliorare gli esiti clinici e promuovere il coinvolgimento attivo delle famiglie nel percorso di cura di madre e neonato. Il contributo del Prof. Ousmane Ndiaye, Technical Advisor della Fondazione, sulla comunicazione efficace con le famiglie ha ulteriormente sottolineato il ruolo chiave dell’empatia, del dialogo e della relazione terapeutica con la famiglia all’interno del contesto dell’assistenza neonatale.

 

Visione strategica e coordinamento interistituzionale

Il NEST Partners Meeting ha inoltre offerto uno spazio importante per il confronto strategico tra attori istituzionali e internazionali. La giornata di mercoledì è stata dedicata all’incontro istituzionale “Santé Maternelle et Néonatale: Une Vision Commune pour l’Avenir, che ha coinvolto rappresentanti del Ministero della Salute della Costa d’Avorio e di organizzazioni quali OMS, UNICEF, Medici con l’Africa – CUAMM, Gates Foundation e Jhpiego.

Il dibatto, moderato dal Dr. Franck Houndjahoue, Presidente della Commissione di Ricerca dell’African Neonatal Association e membro del Technical Advisory Group di Chiesi Foundation, ha evidenziato la necessità di un’azione coordinata e multisettoriale per ridurre la mortalità materna e neonatale, rafforzando al contempo i sistemi sanitari e promuovendo l’equità nell’accesso alle cure.

Monitoraggio, pianificazione e impatto

Dalla teoria all’azione: come trasformare conoscenze e competenze cliniche in impatti significativi e misurabili? Questo interrogativo ha guidato l’ultima sessione del meeting, dedicata agli strumenti di pianificazione e monitoraggio. Il workshop, condotto dal team di Chiesi Foundation, ha fornito ai partecipanti strumenti pratici per fissare obiettivi a lungo termine e valutarne i progressi attraverso l’approccio integrato proposto all’interno del modello NEST.

 

Un passo avanti verso la salute neonatale

Il NEST Partners Meeting 2025 si è concluso con un rinnovato senso di connessione, impegno e visione comune. Le giornate ad Abidjan hanno confermato il potere della collaborazione internazionale per costruire sistemi sanitari più forti, resilienti ed equi.

Attraverso la condivisione di buone pratiche, il rafforzamento delle competenze locali e il coordinamento istituzionale, il modello NEST continua ad espandersi, con l’obiettivo di garantire che ogni neonato, ovunque nel mondo, possa avere un futuro più sano.

Chiesi Foundation ringrazia tutti i partner per la loro dedizione e il loro contributo nell’accelerare il cambiamento per garantire un futuro più sano per tutti.

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